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lunedi1 luglio 2013

41° LUNEDI SOSTENIBILE – network for greener cities
IL FUTURO DI BOVISA E’ IMPORTANTE PER TUTTA MILANO
 c/o Coltivando – L’orto conviviale al Politecnico di Milano
,Campus Bovisa, entrata da via Candiani 72.
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 Dall’orto del Campus universitario Durando alla  mobilitazione dei cittadini per salvare l’area verde della Goccia, dalle zuppe melting pot di ZUP ai sabati di buone pratiche promosse dal Polimi DESIS Lab del Politecnico di Milano, Bovisa si impegna per un rinascimento verde. Ne abbiamo  parlato in un bel momento di condivisione di progetti green partecipati.
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coltivando
>Il campus Durando Bovisa del Politecnico di Milano si apre alla città e al quartiere con proposte di partecipazione. Attorno alle aiuole orticole di Coltivando (http://www.coltivando.polimi.it/) i protagonisti del progetto – docenti, studenti e cittadini del quartiere -hanno presentato l’attività svolta, gli ortaggi che crescono e i processi partecipativi che hanno reso possibile l’orto. Abbiamo passeggiato tra le aiuole, ammirato gli ortaggi, scambiato pareri da agronomi per vocazione.
Coltivando è nato come spazio di relazione tra l’Università e il quartiere, ogni sabato è aperto a tutti per la coltivazione dell’orto che si può visitare ogni giorno essendo il campus uno spazio pubblico. Per gli studenti del Politecnico è stato una occasione di eco design, al progetto partecipano una trentina di abitanti del quartiere.  Il raccolto degli orti è diviso tra chi coltiva. Davide Fassi, docente coordinatore del progetto, ha illustrato anche  “il Sabato della Bovisa”,  un appuntamento con cadenza mensile dedicato alle buone pratiche che coinvolge associazioni e abitanti del quartiere.  Durante i “sabati della Bovisa” si propone dal book crossing al tricot creativo, dallo swapping di abiti, al pilates sul prato, l’appuntamento è organizzato dal Polimi DESIS Lab  con la collaborazione di  POLISOCIAL .
Anna Meloni, docente di design dei servizi, ha ricordato il lavoro di progettazione svolto da quaranta studenti in supporto degli agricoltori urbani in collaborazione con Cascine di Milano che è stato presentato in Cascina Cuccagna . Gli studenti si sono impegnati su temi concreti e hanno generato  proposte di servizi di  supporto per orti in condominio, orto-terapia e una rete virtuosa tra coltivatori e ristoratori,

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> Noemi Satta di ZUP (zuppa urban project) ha raccontato la difesa del giardino tra via Carnevali e via Tartantini, che da quaranta anni era usato come discarica abusiva, attraverso la formazione di un comitato di cittadini.  Anche se il problema dei rifiuti si ripresenta regolarmente ora il giardino ha una energia dolce, da paese, delle panchine egrazie all’aiuto dell’associazione Il Giardino degli aromi delle piante curate dai cittadini Noemi Satta, che vedetenella foto in alto mostrare una comunicazione, consulente di marketing territoriale e di marketing culturale, esperta di sviluppo partecipativo è l’anima di ZUP  , che è anche un progetto di rigenerazione urbana attraverso il cibo, la cultura e la creatività. Opera nell’area Dergano, Bovisa, Imbonati. ZUP ha promosso esplorazioni del territorio, workshop e una raccolta di ricette con gli ingredienti del territorio, cibo ma anche stati d’animo, ricordi, paesaggi. Ne è uscito un ricettario sociale e poetico. Gli esercenti del quartiere hanno aderito al progetto offrendo in varie occasioni “le ricette del quartiere”, un partecipazione spontanea del valore di almeno 10.000 euro . Lo scopo di ZUP è stimolare la riappropriazione da parte degli abitanti del loro quartiere con la cura del territorio e le iniziative culturali. Come strumento e come metafora ZUP usa la zuppa, perché è un piatto che esiste in tutte le cucine del mondo.La zuppa è semplice solo in apparenza, rappresenta simbolicamente il mix e la continua trasformazione della città. La zuppa diventa un modo per raccontare, per creare occasioni di incontro, per lanciare nuove idee sulla vita in città. http://progettozuppa.wordpress.com/
ZUP collabora con il Politecnico in progetti volti a ripensare lo spazio pubblico e la partecipazione.
ZUP
> Il comitato la Goccia, che sta difendendo il patrimonio arboreo che esiste sull’area di Bovisa chiamata la Goccia ha spiegato le ragioni di questa battaglia. La massa arborea esistente sulla Goccia di Bovisa è paragonabile – leggermente più piccola, ma non di molto – alla massa arborea del parco Sempione. Nessuno si sognerebbe di distruggere il parco Sempione ma l’accordo di programma proposto dal Comune  distruggerebbe questa area per costruire una grande quantità di edifici. I cittadini ne difendono il valore verde nel contesto di Milano, considerando che il sistema Bovisa-scalo Farini costituirebbe una risorsa potenziale importantissima per la città di 119 ettari da dedicare al verde. Un potenziale di riqualificazione inestimabile e unico, perché non ci sono altre possibilità di realizzare a Milano un parco di queste dimensioni che si incunei fin nel cuore della città. La Goccia di Bovisa- Farini consentirebbe di collegare  parchi esterni importantissimi come il parco naturale delle Groane esistente a Nord di Milano. Ha illustrato la situazione Francesco Radino, membro del comitato, abitante del quartiere e fotografo che ha documentato l’area dove sono presenti anche importanti edifici di archeologia industriale.  Francesco ha ricordato le “officine creative” che hanno animato Milano prima dell’elezione di Pisapia a sindaco e la speranza di quei giorni di poter contare nella pianificazione del territorio. Assieme ai cittadini del comitato pensa che non c’è nessun progetto di edificazione, per quanto carico di nobili funzioni ed intenzioni, che possa valere una tale prospettiva capace di dare un’impronta decisiva alla qualità della vita di tutta la città .  http://www.comitatolagoccia.org/. Al momento tra i più strenui oppositori alla proposta del comitato è il PD, che nell’area vuole veder realizzato Euromilano,una struttura per le cooperative.
I problemi posti dalla ” goccia ” non sono di facile risoluzione perché l’area è verde (duemilacinquecento alberi ad alto fusto) ma nel suolo fortemente inquinata. Le industrie che operavano in questa zona nel secolo scorso hanno rilasciato materiali inquinanti conseguenti alla lavorazione del gas(è l’area dei gasometri) e di prodotti  chimici. La sua bonifica, assolutamente necessaria se si vuole aprirla al pubblico, è estremamente costosa. Questo è in parte il motivo per cui il Comune vorrebbe cedere l’area a privati e lasciare a loro l’onere della bonificazione. Questo motivo, pur concreto, non giustifica secondo gli abitanti della Bovisa la cementificazione di questa area. Quello che il Comitato la Goccia chiede al Comune è di avere il coraggio di avviare una progettazione partecipata e di confrontarsi con gli abitanti del quartiere. Una proposta è provare ad accedere ai fondi europei per la riconversione delle aree dismesse e di conservare il verde e gli alberi, un pezzo di natura in città, indispensabile polmone di area pulita.
Il comitato la goccia chiede ai cittadini di Milano appoggio e partecipazione alla loro attività di difesa dell’area.
grania escuela ecologica
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L’economista colombiano Jeorge Forero ci ha partato di difesa della terra e delle economie contadine in Colombia con l’intendo di stabilire contatti progettuali.Specializzato in investigazione sociale sui conflitti per la terra e i territori in Colombia, coordinatore dell’area di comunicazione del Collettivo Agrario Abya Yala dell’Università Nazionale Colombiana ci ha raccontato i Piani di Vita, Piani di Etnosviluppo e Piani di Ordinamento Territoriale Autonomo delle comunità afrocolombiane, indigene e contadine . Il Collettivo  appoggia proposte di attivisti di origine rurale come la Granja Escuela Agroecológica Mutualitas y Mutualitos<http://ecoescuelamutualitos.blogspot.com/> di Bakatá o il processo di Produttori Agroecologici della Pradera in Subachoque<http://colectivoagrarioabyayala.blogspot.mx/search/label/Pradera> e svolge le sue attività nella prospettiva di dare impulso alle testimonianze di questi contadine/i, appoggiare le loro reti di solidarietà e insieme continuare nella formulazione ed attuazione di proposte. http://colectivoagrarioabyayala.blogspot.com/
In Colombia dopo 65 anni di guerra 6 milioni di abitanti, per la stragrande maggioranza contadini, sono sfollati e nutrono il desiderio di ritornare alle loro terre e alla  vita campesina.  Cresce il movimento dal basso che chiede pace, e le iniziative come la fattoria Escuela Ecologoica Mutualitas e Mutualitos ( di 1800 m2 che si trova in Bogotà) che cerca di conservare la cultura contadina degli sfollati, prima che vada persa. Sono realtà basate sul lavoro volontario che hanno bisogno di contributi. Si oppongono allo sfruttamento della terra, tra gli altri al progetto Kimbo di Enel, la costruzione di una diga che porterebbe alla perdita di un largo territorio agricolo.
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Dopo l’aperitivo sul prato, con il vino di Mariella di Orto Diffuso e i Chutney di Geraldina di Zucche Vuote, ultimo giro nell’orto per raccogliere qualche ortaggio. Nella foto Davide Fassi , docente del politecnico, Emina Cevro Vukovic, di Lunedi Sostenibili, Alessandra Mauri,  ex Darsena Pioniera. L’incontro è stato organizzato con la collaborazione di Tommaso Grassi, foto sotto, che partecipa sia al team di Lunedì Sostenibili sia a quello di Coltivando.
tommaso il sabato della Bovisa

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